“Sono profondamente turbato dalla situazione che stiamo vivendo – dichiara Luca Ficarrotta ai microfoni di ssdpalermo.it – da oltre un mese siamo bombardati tutto il giorno da informazioni contrastanti, all’inizio c’era perfino chi sosteneva che fosse una banale influenza pericolosa esclusivamente per gli anziani con patologie pregresse. Al contrario questo maledetto virus può colpire, anche in maniera grave, chiunque e si registrano ogni giorno centinaia di morti, una tragedia immane. Vivere isolati dal mondo non è per nulla semplice, soprattutto se hai in casa un bambino che ti pone in continuazione domande a cui non sai dare una risposta. E’ frustrante ma sono consapevole che bisogna andare avanti con forza e con fiducia, provando a trascorrere queste lunghe giornate in allegria insieme alle persone che più amo, ovvero mia moglie Emily e mio figlio Bryan. Insieme giochiamo a carte, cuciniamo e guardiamo tanti film, mentre io esco da casa soltanto una volta a settimana per andare a fare la spesa. Sono triste per i mie compagni che vivono da soli e che sono distanti migliaia di chilometri dai propri cari, per fortuna ci sentiamo in continuazione nel nostro gruppo WhatsApp e ci motiviamo a vicenda, siamo una grande e bella famiglia”.
“Oggi è quasi impossibile stabilire quando potremo tornare a giocare – prosegue il numero 14 rosanero – inoltre, secondo me, le istituzioni del calcio potrebbero seguire due criteri differenti per il professionismo ed il dilettantismo. Per molti club di Serie D con gravi difficoltà economiche questa emergenza rappresenta il colpo di grazia, ma per fortuna la nostra Società è talmente solida da poter superare anche questo momento critico. Noi vorremmo ricominciare al più presto e centrare l’unico obiettivo, dimostrando sul campo di essere la squadra più forte. Non credo che l’ipotesi playoff per concludere anticipatamente i campionati sia una soluzione opportuna mentre la disputa delle gare a porte chiuse potrebbe essere una precauzione necessaria, con enorme rammarico perché non dimentichiamo che il calcio è della gente. Ad ogni modo la paura diffusa è che ci possano essere nuovi contagi dopo la ripresa delle attività e sarebbe un colpo durissimo. Bisogna agire con massima cautela, la vita non può essere messa in pericolo”.
“Il mio grande desiderio è quello di chiudere la carriera a Palermo – conclude Ficarrotta – spero di avere la possibilità di dimostrare il mio valore guadagnandomi la riconferma. Vestire la maglia rosanero era il sogno della mia vita, il punto più alto della mia carriera. Vorrei continuare questa fantastica avventura e contribuire a riportare questa squadra in alto”.