“Per noi che non abbiamo mai vissuto una guerra da vicino è certamente uno dei momenti più tristi delle nostre esistenze – dichiara Alessandro Martinelli ai microfoni di ssdpalermo.it – nessuno era preparato ad affrontare uno scenario simile che cambia di giorno in giorno e che avrà ripercussioni su tutti gli aspetti della nostra vita. La mia famiglia abita in Svizzera vicino al confine italiano, è una zona colpita dall’epidemia ma anche in questa circostanza il mio Paese sta dimostrando la propria solidità statale con una gestione del problema all’insegna dell’organizzazione e della trasparenza. I miei familiari stanno bene, il pensiero va a mio fratello che è impegnato nel servizio militare obbligatorio”.
“Sto trascorrendo queste lunghe giornate leggendo quotidiani e seguendo i telegiornali – prosegue il numero 6 rosanero – per tenermi aggiornato sulle evoluzioni e sulle novità. Sono sempre in contatto con la mia fidanzata Alice che purtroppo non vedo da molto tempo, guardo film, gioco un po’ con la PlayStation e cerco su Internet l’arredamento per la casa che sto ristrutturando a Mendrisio. Per fortuna qui con me c’è Lancini, da solo sarebbe stato più difficile vivere questa situazione, invece io ed Edoardo ci teniamo compagnia, siamo grandi amici da molto tempo. Solitamente pranzavamo e cenavamo quasi sempre in un noto ristorante di Mondello, invece adesso ci pensiamo noi due, io sto imparando a cucinare, non lo avevo mai fatto in vita mia. I miei compagni si divertono su Instagram e fanno bene, ma i social non sono il mio forte, basti pensare che non pubblico un post dalla trasferta di Cittanova: una splendida foto di gruppo durante il viaggio di ritorno in pullman. Mi mancano questi momenti di gioia. Negli ultimi mesi ho avuto il privilegio di indossare la fascia al braccio ma in questa squadra ci sono tanti capitani, a partire da Mario Santana che rimane il simbolo ed è fondamentale per tutti noi. Palermo mi ha colpito fin da subito, si mangia benissimo, il clima è pazzesco e la gente è affettuosa. Già dal primo allenamento a Petralia davanti a tutti quei tifosi ho capito l’importanza di indossare questa maglia, per noi e per la gente che vive per questi colori”.
“Sinceramente oggi la priorità non è il calcio – conclude Martinelli – bisogna attendere che si ritorni alla piena normalità per valutare l’opportunità di riprendere a giocare senza pericoli. L’auspicio, ovviamente, è di superare al più presto l’emergenza e finire sul campo la stagione. Noi accetteremo qualsiasi decisione comune, compreso quella di giocare in piena estate se dovesse essere necessario. Anche tra le mura di casa ci stiamo allenando nel miglior modo possibile grazie ai programmi dello staff tecnico. Se dovesse ricominciare il campionato sarebbe un mini torneo in cui la testa e le gambe farebbero la differenza. Noi ovviamente ci faremmo trovare pronti, abbiamo un grande obiettivo da raggiungere”.