“Da palermitano sono fiero del senso di responsabilità che i miei concittadini stanno dimostrando in questi giorni – dichiara Andrea Accardi ai microfoni di ssdpalermo.it – hanno capito che bisogna stare a casa per sconfiggere il virus. Sono vicino a chi sta soffrendo per questa crisi, non soltanto chi è stato contagiato ma anche chi è in cattive condizioni economiche. Per un genitore è una tragedia non poter garantire un pasto ai propri figli, per questo è fondamentale che le istituzioni sostengano concretamente coloro che in questo momento non possono lavorare, allo stesso tempo condanno qualsiasi episodio di violenza che rovina l’immagine di un intero popolo. Non immaginavo di poter mai vivere un’esperienza simile, ma ho la convinzione che l’essere umano, seppur con qualche disagio iniziale, abbia le capacità di adattarsi a qualsiasi cambiamento. Io sto vivendo l’isolamento insieme ai miei genitori, non vedo da giorni la mia fidanzata Alessia, mia sorella, mio fratello ed i miei nipoti. Non vedo l’ora di abbracciar i miei cari ed i miei compagni, ricondividere lo spogliatoio, fare una super cena di squadra e tornare ad essere quel fantastico gruppo unito che ha fatto la differenza in questi mesi”.
“Anche in questa emergenza il Palermo ha dimostrato di essere di categoria superiore – prosegue il numero 4 rosanero - chi lavora in questa Società, oltre ad avere una professionalità da top club, ha un cuore grande. Il gesto del presidente Mirri di regalarci le sfinci di San Giuseppe è stato splendido, rappresenta al meglio la bontà di questo uomo e la sua voglia di far crescere il senso di appartenenza anche a chi non è palermitano, quelli che hanno più anni di me dicono che ricorda in tutto e per tutto lo zio Renzo Barbera, il più amato di sempre. Anche nel giorno di Santa Lucia ha voluto farci un regalo, facendoci consegnare al campo le arancine e pregandoci di non sbagliare la vocale finale: le abbiamo assaggiate tutti e due giorni dopo abbiamo vinto a Castrovillari. Oltre al presidente, i direttori Sagramola e Castagnini sono costantemente presenti ed al nostro fianco, così come lo staff tecnico, i medici, i fisioterapisti, il team manager, i magazzinieri, sempre disponibili h24 per qualsiasi nostra esigenza. Questa settimana ci hanno consegnato a casa le cyclette per poter potenziare la preparazione, roba da non credere per la serie D, non ci manca davvero nulla. Tutto ciò non ha nulla a che vedere con la quarta serie, categoria in cui alcune squadre non pagano gli stipendi addirittura da ottobre, per questo motivo abbiamo l’obbligo di tornare al più presto dove questo club, insieme alla città ed alla sua gente, merita di stare. Vorremmo vincere il campionato sul campo, sarebbe una gioia immensa, ma devono esserci le necessarie condizioni di sicurezza ed al momento è difficile azzardare previsioni. Ci siamo fermati poco prima del rush finale, c’erano le giuste condizioni per l’allungo decisivo, adesso non possiamo fare altro che allenarci sodo come se avessimo la certezza che torneremo presto a giocare, è l’unico modo per mantenere al massimo gambe e testa”.
“Voglio abbracciare virtualmente il mio grande amico Nino La Gumina – conclude Accardi – ci sentiamo ogni giorno, per fortuna sta bene dimostrando di essere il solito leone”.